lunedì 22 ottobre 2012

DI TONY ALONZO


L’espressione artistica di Elisabetta è dimostrativa di una particolare sensibilità nella quale convivono, in perfetta simbiosi, forme solo apparentemente diverse di comunicazione, quali la pittura e la poesia, laddove, per dirla con Leonardo, "la pittura è una poesia che si vede e non si sente, e la poesia è una pittura che si sente e non si vede”. La sua ispirazione artistica è infatti l’idilliaco luogo d’incontro per le due forme d'arte più eteree e poetiche, che esprimono, in modo davvero ineguagliabile, tutto il meglio che la creatività umana può concepire. Quello della «poesia visiva» ovvero della «pittura scritta» è un linguaggio artistico, per tutti coloro che si vogliono far trasportare insieme da immagini e parole. In questo modo, scopriamo che l’Arte è comunque Poesia e la Poesia è Arte, ecco perché, chi ama l'una, ama necessariamente anche l'altra.Accostandoci al mondo artistico di Elisabetta è possibile leggere parole poetiche, che catturano l'animo e contemporaneamente si possono ammirare dipinti di particolare bellezza ed intensità.

E’ come avventurarsi in una avvincente lettura arricchita da stupende immagini. Sotto la tela o la carta, il pensiero di Elisabetta va tessendo una sua filigrana di emozioni, a volte anche concettuali. Sono idee, talora inconsce, che non nascono dalla visione della realtà, ma dall'immagine, che di essa l’Artista va in sé elaborando e maturando. In tale filigrana, un segno, un accenno di colore, un vuoto o un pieno di parole, si caricano di tutte le significazioni e le allusioni, che è possibile riuscire a trasmettere e a percepire. Ed è così che segno e parola si aiutano a vicenda, per creare ed illustrare una «situazione». La tela, quindi, può farsi pagina stilizzata di commenti al vivere quotidiano, quasi una «poesia per segni», che tramuta la «sostanza» delle cose visibili in una forma astratta di quella sostanza. Mi pare che in Elisabetta si possa intravedere il baluginare di certe situazioni, conoscitive ed emotive insieme, che trovano, per urgenze vitali e morali, la forza per emergere alla luce, per realizzare attraverso simboli e metafore una sintassi imprevedibile, legata spesso al dramma esistenziale dell’essere umano. I suoi versi poetici possono servire anche per segnare il filo sottile di una vibrazione personale, un amore, un sogno, un errore, una rabbia, un'elegia. L'Artista sosta a lungo prima di scegliere un colore, come il Poeta sosta nella scelta di un termine: quegli attimi di attesa vivono sulla sospesa fragilità di un esistere e il risultato grafico conseguito è la scansione di un pezzo di vita, già tramontata per sempre. Ma Elisabetta sa di possedere il gesto, che rivela la coscienza del proprio esistere, in rapporto con le cose e con la realtà, e sa anche di poter usare l'immagine dipinta o scritta, per cristallizzare e tramandare la memoria della materia: è il suo modo di sconfiggere la caducità delle cose umane, attraverso la personale resurrezione visiva di un gesto, da consegnare, con passionale trasporto, alla sensibilità ed alla memoria di chi ha la facoltà di avvertire le più intime e suadenti vibrazioni della sua Arte.


Tony Alonzo
Scultore,Pittore, laureato in lettere moderne.




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